La Corte d'Appello di Roma, con decreto n. 2/2020, sanziona l'approccio "rigido" adottato, da molti Tribunali, che ha portato in molti casi plurimi risultati negativi innanzitutto per i minori. Pertanto, anziché reiterare in una escalation provvedimentale disposizioni che si dimostrano deleterie per il minore, occorre pazientemente continuare a tentare altre strade, ma innanzitutto è necessario che vi sia un corretto bilanciamento, in punto di modifica del collocamento del minore, tra i benefici attesi e il possibile pregiudizio, posto che fa parte delle nozioni di comune esperienza che l'allontanamento coatto del minore dagli affetti per lui stabili non può che risultare in concreto deleterio e va deciso solo a fronte di fatti gravi e di una approfondita istruttoria.
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